Per Montespertoli

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«Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001»


Riporto qui in basso un estratto dal sito “www.immigrazioneoggi.it” che rispecchia il mio pensiero in materia di Burqua…un pensiero “controcorrente”.

Marco Forno

Il burqua non è una maschera né costituisce un mezzo atto ad evitare il riconoscimento.
Tale principio è stato affermato dal Consiglio di Stato che, con sentenza depositata a fine giugno ha respinto il ricorso del Comune di Azzano Decimo avverso la Sentenza del Tar Friuli Venezia Giulia che aveva giudicato legittimo il potere di annullamento del Prefetto di Pordenone nei confronti di una discussa ordinanza del Comune ricorrente.
Nel corso del 2004, infatti, il primo cittadino del Comune di Azzano Decimo, in qualità di ufficiale del Governo, aveva ordinato ai propri concittadini di adeguarsi alle norme che fanno divieto di comparire mascherati in pubblico, includendo tra i mezzi idonei a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona anche il velo che copre il volto. Ritenuto illegittimo il contenuto della detta ordinanza, il Prefetto di Pordenone, esercitando il suo potere di controllo gerarchico, la annullava. Tale ultimo potere era stato poi confermato legittimo da parte del giudice del merito, adito dal Comune.
Il Consiglio di Stato ha precisato che il provvedimento del sindaco, adottato unicamente per finalità politiche e culturali, è fonte di una errata interpretazione della legge.
Del tutto errato è, in primo luogo, il riferimento al divieto di comparire mascherato in luogo pubblico, di cui all’articolo 85 del R.D. n. 773/1931, in quanto velo e burqa non costituiscono una maschera, ma un tradizionale capo di abbigliamento di alcune popolazioni, tuttora utilizzato da molte donne musulmane anche per motivi religiosi.
Non è pertinente neppure il richiamo all’articolo 5 della legge n. 152/1975, che vieta l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo.
La finalità della disposizione, diretta alla tutela dell’ordine pubblico, è quella di evitare che l’utilizzo di caschi o di altri mezzi possa avere la finalità di evitare il riconoscimento.
Tuttavia, un divieto assoluto vi è solo in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, salvo trattarsi di manifestazioni sportive che tale uso comportino. Ad eccezione di questi casi, l’utilizzo di mezzi potenzialmente idonei a rendere difficoltoso il riconoscimento è vietato solo se avviene “senza giustificato motivo”. Con riferimento al velo o al burqua o simili, il suo utilizzo generalmente non è diretto ad evitare il riconoscimento, ma costituisce attuazione di una tradizione di determinate popolazioni e culture, senza che ciò possa ledere le esigenze di pubblica sicurezza poste dall’ordinamento.
Federica Iannacone

Anche le aree rurali italiane potranno presto contare su servizi internet ad alta velocita’, grazie al progetto ‘Banda larga nelle aree rurali’ predisposto dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e notificato nei giorni scorsi alla Direzione Concorrenza della Commissione Europea. Il progetto, cui sono destinati oltre 154 milioni di euro, sara’ cofinanziato dall’Unione europea e realizzato nell’ambito dei Programmi regionali di Sviluppo Rurale (Psr) 2007-2013. Lo annuncia il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia. ‘”Sono molto soddisfatto – ha detto Zaia – di poter contribuire all’abbattimento del divario digitale nelle aree piu’ marginali del nostro Paese, dove le condizioni geo-morfologiche particolarmente difficili, l’eccessiva dispersione della popolazione ed i costi di infrastrutturazione troppo elevati, costituiscono un oggettivo ostacolo alla diffusione, in maniera uniforme, della banda larga e delle piu’ moderne tecnologie di telecomunicazione”.

Fonte: http://www.leganord.org

“E’ giusto l’appello del Ministro Mara Carfagna a mantenere alta la soglia di attenzione contro la violenza alle donne”. A dichiararlo è la deputata leghista Carolina Lussana, vicepresidente della commissione Giustizia alla Camera dei deputati che sottolinea: “questo governo ha fatto molto approvando il reato di stalking e introducendo norme più severe nel decreto antistupri, ma occorre completare il percorso. Vorrei ricordare infatti che alla Camera, pressoché all’unanimità, è stato approvato il testo unificato che costituisce una nuova legge contro la violenza alle donne. Non vi è -spiega Lussana- solo l’aspetto di repressione penale ma pensiamo anche a contrastare il fenomeno sul nascere, dando molta importanza a norme che hanno una finalità preventiva e anche di educazione culturale, attraverso ad esempio l’istituzione di corsi nelle scuole di tutti gli ordini e gradi che insegnino la parità tra uomo e donna e il rispetto reciproco. Manca ora -conclude la deputata del Carroccio- il passaggio definitivo al Senato, ed è per questo che faccio un appello al Ministro Carfagna, al presidente del Senato Renato Schifani e a tutti i colleghi del Senato affinché ci sia una rapida calendarizzazione e approvazione.”

Fonte: http://www.leganord.org

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“Nessuno potrà mai privarci dei nostri simboli, della nostra storia, della nostra identita. Come tutti voi saprete nei giorni scorsi la Corte Europea per i diritti dell’uomo, con una sentenza, che ha lasciato a dir poco sconcertati, ha stabilito che i crocifissi debbano essere rimossi dalle nostre scuole. Rimuovere i crocifissi significherebbe rinunciare ad una parte della nostra cultura, della nostra tradizione, di quello che oggi siamo”. Lo afferma il ministro per la Semplificazione Legislativa Roberto Calderoli. “Una rinuncia – prosegue – che nessuno di noi intende accettare. Per questo, anche se il governo ha gia’ presentato un ricorso contro questa pronuncia della Corte Europea per i diritti dell’uomo, la Lega Nord non stara’ a guardare e, come sempre e’ accaduto in tutti i precedenti casi analoghi, si attivera’, fin da subito, per dare al popolo la possibilita’ di pronunciarsi e dire l’ultima parola sull’opportunita’ o meno di privarci di un simbolo importante quale il crocifisso. Pertanto – aggiunge – ci mobiliteremo immediatamente per dare il via ad una maxi raccolta firme a riguardo: portiamo in piazza i nostri gazebo e i nostri banchetti, diamo la parola al popolo e facciamo firmare tutti i cittadini per chiedere, attraverso una petizione popolare, di lasciare i crocifissi sui muri delle nostre scuole, dei nostri ospedali, dei nostri luoghi pubblici, dove sono sempre stati. Seppelliamo di firme – conclude Calderoli – questa assurda sentenza e facciamo sentire la voce dei popoli del Nord, uniti in un solo grido: giu’ le mani dai nostri crocifissi!”

Fonte: http://www.leganord.org

Come avrete constatato il sito contenente il link a questo blog è da oggi chiuso.
Invito pertanto tutti a voler utilizzare il consueto indirizzo https://montespertoli.wordpress.com onde accedere al blog di riferimento.

Marco Forno

Cota Roberto

“Il taglio dell’Irap è da sempre una nostra idea. Lo testimoniano anni di battaglie. Siamo contenti che le nostre idee abbiano fatto breccia”. Cosi’ il presidente dei deputati della Lega nord, Roberto Cota, sulla proposta di taglio dell’Irap avanzata dal premier Berlusconi.

“Adesso e’ il momento di dare delle risposte alle imprese e bene Berlusconi sul taglio dell’ Irap”, ha commentato il vicepresidente della commissione Bilancio del Senato, Massimo Garavaglia. ‘”n Finanziaria – ha aggiunto – la Lega come al solito ha presentato pochi emendamenti, il principale riguarda proprio il taglio dell’ Irap a partire dalle piccole e medie imprese. E’ giusto che dalle parole si passi ai fatti”.

Fonte: http://www.leganord.org

vallardi_giampaolo

‘La mafia si sconfigge solo con il coinvolgimento della gente, con un cambio di mentalita’ culturale”. Cosi’ risponde a Beppe Pisanu, il segretario della commissione Antimafia, Gianpaolo Vallardi, che critica le dichiarazioni rese al Corriere della Sera dal presidente dell’ Antimafia secondo il quale il federalismo estenddera’ l’infesione mafiosa. Appunto il federalismo, secondo Vallardi, contribuira’ a cambiare questa situazione coinvolgendo ”i cittadini a 360 gradi che e’ appunto il principio fondamentale di questa grande riforma fiscale. Forse e’ Pisanu che non ha capito che partendo da queste punti inderogabili che la Mafia la si combatte con il coinvolgimento dal basso della gente. Non si puo’ pensare di combattere le mafie con il potere centrale, sono 70 anni che ci si prova, neanche Mussolini con il prefetto Mori”. Vallardi spiega il grande lavoro del ministro Maroni: ”mi sembra che i risultati si vedono ogni giorno, quindi quelle di Pisanu sono questioni di lana caprina. IL federalismo sensibilizzera’ la gente coinvolgendola per tutto cio’ che succede sul proprio territorio. Il potere piu’ forte che da sempre ha cambiato la storia – conclude il sen. Vallardi – e’ il potere della democrazia dei cittadini e se questi decidono di non volere piu’ la mafia, insieme allo Stato, allora si che la si puo’ sconfiggere definitivamente”.

Fonte: http://www.leganord.org

Calderoli Roberto

“Sono sorpreso dalle motivazioni giuridiche che vengono evocate nel comunicato stampa con cui si annuncia l’incostituzionalità del Lodo Alfano. La Corte Costituzionale afferma che la dichiarazione di incostituzionalita’ e’ avvenuta sulla base di due parametri del tutto inconferenti. Da un lato evoca il vizio formale, l’art. 138 Cost., perchè non e’ stata utilizzata la procedura di revisione costituzionale. Dall’altro richiama anche l’art. 3 Cost., facendo intendere che nel merito il Lodo crea anche una disparita’ di trattamento. Mi sembra sorprendente che la Corte abbia utilizzato entrambi i generi di parametro costituzionale. Di solito o si utilizza il parametro formale oppure quello di merito. In fondo nel 2004 il lodo Schifani era stato dichiarato incostituzionale soltanto per violazione di un parametro di merito: in quel caso l’art. 3 Cost. (accompagnato dall’art. 24). Senza necessita’ di richiamare l’art. 138. Non capisco come mai in questo caso la Corte li abbia voluti utilizzare entrambi. E’ come se per fare la minestra piu’ ricca la Corte ci avesse messo non solo i fagioli, ma anche le patate, insieme alla pasta, ed un pizzico di cicuta per dare piu’ sapore. Non so cosa pensare, giuridicamente. Perché la Corte ha voluto fare una sentenza cosi’ esuberante di argomenti, senza limitarsi ad un solo parametro che sarebbe stato gia’ di per se’ autonomamente sufficiente? C’e’ un fumus persecutionis? Sono molto curioso di leggere le motivazioni per capire meglio il percorso argomentativo seguito dalla Corte, perche’ rispetto al semplice dispositivo qualche malpensante potrebbe pensare ad un fumus persecutionis. Oggi abbiamo visto l’arrosto, vedremo se c’e’ anche il fumus…” . Lo afferma il senatore Roberto Calderoli, Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord.

Fonte: http://www.leganord.org

Fugatti Maurizio

“Il ministro Scajola si dice d’accordo sulla proposta di prorogare gli incentivi auto. Vogliamo ricordare che esistono anche le pmi che rappresentano il vero motore del sistema produttivo economico made in Italy. E´ necessario, quindi, pensare a strumenti che incentivino e aiutino queste imprese gia´ fortemente penalizzate dalla crisi economica e dalla mancanza di erogazione del credito da parte delle banche. Se quindi si pensa di prorogare gli incentivi per le auto, non si deve dimenticare che c’è il mondo produttivo delle pmi, degli artigiani e dei commercianti che stanno attendendo anch’esse degli sgravi fiscali o incentivi ai consumi” E’ quanto dichiara il capogruppo della Lega Nord in commissione Finanze della Camera, Maurizio Fugatti

Fonte: http://www.leganord.org

sole_delle_alpi

”Con Gino Giugni scompare non solo il padre dello statuto dei lavoratori, ma colui che ha modernizzato con importanti iniziative legislative, i rapporti all’ interno del sindacato, togliendolo da alcune dottrine e dogmi che spesso provocavano un blocco nel rapporto con le imprese. Noi non possiamo non rendere omaggio a questa figura importantissima anche nel superamento dei sindacati storici tradizionali e che ha aperto la strada ad altre forze sindacali, fino ad allora emarginate nel ruolo di uditori”. E’ quanto afferma, in una nota, la vicepresidente del Senato e leader del Sinpa (Sindacato padano) Rosi Mauro sulla scomparsa di Gino Giugni. Per il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali con Giugni scompare “un veneto che, con la sua storia e la sua attivita’ politica, ha contribuito a plasmare uno Stato vicino ai bisogni del popolo. La sua scomparsa – afferma Luca Zaia – lascia la storia del miglior riformismo italiano priva di un punto di riferimento fondamentale. La sua azione politica e’ sempre stata compresa in un profondo legame con i territori e i popoli del nostro Paese”.

Fonte: http://www.leganord.org

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